Favole al telefono

Favole al telefono

Mercoledì 22 gennaio 2020, ore 9.15 e ore 11
Fascia d’età: 6 – 8 anni
Durata: 75 minuti                                                                                                                      
Tecnica utilizzata: Teatro d’attore con musiche originali

Tratto dai racconti di Gianni Rodari
drammaturgia Pino Costalunga
con Francesca Ciavaglia, Giulia Ercolessi, Massimo Finocchiaro, Andrea Rodi, Nicholas Rossi
musiche originali del maestro Valentino Corvino
vocal coaching Shawna Farrel
scenografie a cura di Andrea Coppi, Guglielmo Avesani
aiuto regia Matteo Mirandola
regia Raffaele Latagliata
Una produzione Fondazione Aida di Verona - Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento in collaborazione con BSMT - Bernstein School of Musical Theatre di Bologna

Favole al Telefono è una “fiaba in musica”, che trae spunto dall'omonima raccolta di Gianni Rodari; una sorta di carosello musicale di favole in grado di parlare ai bambini. Sono storie, quelle di Gianni Rodari, che non conoscono il passare del tempo, che conservano immutate le doti originali di eleganza, di ironia, di freschezza che da sempre costituiscono i punti di forza di quella inesauribile capacità di invenzione che Rodari sapeva coniugare con la puntuale, seria e civile osservazione della realtà contemporanea.

Ma dove saranno finite oggi le storie piene di fantasia che, appunto, il ragionier Bianchi di Varese, rappresentante di commercio degli anni Sessanta, era solito raccontare al telefono alla sua bimba ogni sera prima che questa si addormentasse? Che fine hanno fato le dolcissime strade di  cioccolato? I saporitissimi palazzi di gelato? Le tabelline paradossali? E tutti quei bizzarri  personaggi come lo Stragenerale Bombone Sparone Pestafracassone o Re Mida che non riusciva più a dormire e a mangiare perché ogni cosa che toccava diventava d’oro?
Forse tutte queste storie sono rimaste intrappolate proprio nel telefono, perdute nei suoi fili, incastrate in qualche strano meccanismo e non riescono più ad uscire. Del resto oggi i telefoni sono completamente cambiati. È giunto finalmente il momento di liberarle e di farle tornare a vivere. E gli unici in grado renderlo possibile sono proprio loro: gli Aggiusta Telefoni!

Giovannino, un ragazzino particolarmente curioso e dalla spiccata fantasia, ha ritrovato in cantina il vecchio telefono della mamma; proprio quel telefono al quale, quando era bambina, il nonno era solito chiamarla per raccontarle ogni sera una favola prima di dormire. Ma dove saranno finite tutte queste storie che la mamma ormai non ricorda più si domanda Giovannino.
Forse sono ancora lì dentro, conservate nella memoria del telefono. Ma quello strano apparecchio è così complicato con quella strana tastiera a disco e non funziona come il suo smartphone dove tutte le cose come le foto, le app, ecc. sono sempre facilmente accessibili.
E così, per farsi aiutare, Giovannino ha deciso di portarlo a far riparare in un vecchio negozio di telefoni usati: gli Aggiusta Telefoni. Qui incontrerà quattro strani personaggi (lo scorbutico Conte Cornetta, la bizzarra Madame Phonè, la stralunata Biancapagina e l’intraprendente Gettone) grazie ai quali le favole torneranno magicamente a prendere vita sulla scena sotto forma di canzoni, di racconti, di filastrocche, di piccoli numeri di varietà e in questo modo si potranno risvegliare anche la voglia di inventare e quella di giocare con la fantasia, forse anche loro ormai da troppo tempo rimaste addormentate.
Le favole dove stanno? Ce n'è una in ogni cosa.
La favola sta lì dentro da tanto tempo, e non parla:
è una bella addormentata e bisogna svegliarla
Così cantava Lucia Mannucci, celebre voce femminile del leggendario “Quartetto Cetra”, in una poesia di Gianni Rodari dal titolo Le favole dove stanno? Ed è proprio ispirandosi al garbo e alla delicatezza del Quartetto Cetra e ai loro brani orecchiabili dai testi allegri e divertenti ma con arrangiamenti raffinati, che le favole torneranno a prendere vita sulla scena in un vero e proprio carosello musicale.
Ed ecco che finalmente rimettendo in funzione quei vecchi telefoni pieni di storie anche la fantasia e la poesia si potranno risvegliare.

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